domenica 14 febbraio 2021

gli sfoghi della triglia: ora risiamo arancioni

l'alga killer


Ora, dìo io, è vero che voi ciavete la pandemia, e a noi pesci ci dispiace un branco, soprattutto a me perché io a’ mi’ amici òmini ni vollio un fottio di bene, speciarmente a’ livornesi, ma anche vì da noi un credete che siin tutte rose e fiori.

Pensate che da un anno a questa parte, s’è presentata un’arga killer che c’impesta dappertutto. Ci si ritrova nel letto, ner piatto ‘ndove si mangia, ne’ carzini e perfino nelle mutande, chi le porta e chi un le porta se la ritrova attaccata a’ tarzanelli… come un sai cosa sono i tarzanelli? Allora… apro parentesi: dicesi tarzanello quell’ammasso rotondeggiante che a vorte si trova attaccato ai peli che circondano lo sfintere dadiàto all’emissioni corporali.

Ma ritorniamo a noi. Avrai ‘apito che si tratta d’un’arga dimorto noiosa, peggio delle zecche, artro che mucillaggine! La mucillaggine dell’Adriàtio a confronto doventa un’aiola di posidonia. E poi un sente seghe! Ha impestato tutti i mari der mondo, dallo scoglio della regina all’atollo di Bikini, dalla spiaggia de’ Tre Ponti a quella di Tahiti.

È un’arga tonda, tutta ricoperta da dell’artigli e che si abbarbica a tutto vello che trova e un c’è versi di levaccela, nemmeno colle bombe.

Ci s’è provato Beppe, ir porpo della vegliaia, che colle su’ ventose risucchia di tutto e ti strappa anche i capezzoli, se te li pillia. Anche Gangillo, ir mi amio colla ‘asa sviaggiante, che colla scusa d’andà a giro (d’artronde cor camper pole andà dove ni pare e quando ni pare), ha provato a vedè se n’andava dietro, macché! Perfino Sardanapalo, ir mi amio squalo che mangia di tutto da’ bidoni della spazzatura alle targhe dell’atumobili e poi ci beve dietro un ber gotto di petrolio dell’Emirati Arabi; cià de’ denti che un ve lo sto nemmeno a di’… o, un c’è versi. Morsi storci di ‘ollo, pedate ne’ denti: un si trova ir verso di levacci vell’arga da’ ‘oglioni. Sembrava che cor cardo l’avesse avuta e ‘nvece appena ha riominciato a rinfrescà, rieccotela a ‘mpestacci in tutti i bùi.


    Allora Nettuno ha deciso di facci portà la mascherina, così perlomeno un si mangia e, soprattutto un si rifà, perché pare che se s’ingoia, quella stramalidetta, si riproduca propio ner nostro corpo e quando si rifà, se ne rifà dimorta di più di vanto se n’è ingollata. Allora colle mascherine Nettuno pensa che si possa risorve.

Ma un è anche tutto! Sempre Nettuno ha deciso di divide ir mare in zone colorate così dove di arga ce n’è di più l’ha chiamata zona rossa e si deve sta’ rinchiusi in tana senza mette fori un baffo; dove ce n’è un po’ meno, ma sempre un ber po’, l’ha chiamata zona arancione e allora lì si pole mette magari ir muso fori dall’uscio, ma più di lì un si va; eppoi c’è la zona gialla, ‘ndove si po’ andà anche un po’ a giro ma senza esagerà e sempre colla mascherina sur muso.

Noi, da Bocca di Magra all’Ombrone s’era gialli, ma da oggi, un si sa perché, siamo diventati arancioni, così ci si rinfila in casa a avvizzì! Io dìo: nel lago di Garda, ce n’hanno 4 vorte più di noi, di vell’arga, eppure loro sono rimasti gialli; perfino ner gorfo di Napoli, a Ventotene e nella laguna di Venezia ce n’è più che da noi, ma anche loro sono rimasti gialli.

Io un ci ‘apisco una sega: noi ci se n’ha un ber po’ è vero, ma sempre meno di loro, e allora perché un fanno doventà arancioni anche quelli che ce n’hanno più di noi?

Mi garberebbe domandallo a Nettuno ir criterio che hanno adottato.

Tutti si lamentano e doventano gialli, noi si sta zitti e si doventà arancioni. Ma un sarà mia che chi un piange un ha puppa? E allora piangiamo, lamentiamoci anche vì ner Tirreno (o mar Ligure che sia) e vediamo cosa succede.

O intanto buon San Valentino a tutti e un abbraccio… da lontano e quest’artra vorta si ragiona di vaccini, che pare siano ir toccasana, ma io ci credo pòo!

La vostra amìa Triglia, 14 febbraio 2021